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    Polpette di carne e ricotta

    4 persone 15 minuti 30 minuti
      Ingredienti

    350g di carne di vitello macinata

    200g di ricotta con latte 100% italiano

    1 uovo

    2 cucchiai di pangrattato

    2 cucchiai di Parmigiano Reggiano grattugiato

    basilico resco

    prezzemolo

    noce moscata

    sale e pepe

    per il sugo di pomodoro

    400g di passata di pomodoro in bottiglia

    1 spicchio d'aglio

    olio extra vergine di oliva

    basilico fresco

    sale e pepe

    Procedimento

    1. In una ciotola raccogliete la carne di vitello, la ricotta, il parmigiano, il pangrattato, le erbe aromatiche tritate e l’uovo sbattuto. Impastate il tutto con le mani, aggiustando di sale, pepe e noce moscata. Dovrete ottenere un composto morbido e omogeneo, che farete riposare in frigorifero per 15 minuti. Prelevate delle piccole porzioni di impasto e formate tante palline di circa 3 cm con le mani appena inumidite.
    2. Fate insaporire l’olio in una casseruola con l’aglio tagliato a metà. Quando sarà diventato dorato, eliminatelo e unite la passata. Salate, pepate e unite il basilico. Portate a bollore e aggiungete le polpette. Lasciatele cuocere per circa 10 minuti a fiamma bassa con il coperchio, quindi giratele e proseguite la cottura finché saranno ben cotte.
    Vino consigliato

    Il Cannonau è il vitigno a bacca nera più diffuso in Sardegna. Presente in tutto il territorio sardo, la sua coltivazione è concentrata nelle zone più centrali dell’isola. Fino a poco tempo fa non se ne conosceva con certezza l’origine e la maggior parte degli esperti lo riteneva importato dalla penisola iberica nel ’400, associandolo al vitigno Garnacha o Grenache. Tuttavia, recenti ritrovamenti di vinaccioli – risalenti a 3.200 anni fa – hanno dimostrato la sua autonoma origine sarda e oggi viene considerato tra i più antichi vini del Mediterraneo. Se in Sardegna la presenza del Cannonau risale a tempi immemorabili, si trovano le prime tracce scritte tra fine ’500 ed inizio ’600, quando si scrive di vini Cañonates di particolare pregio. Nei secoli successivi si hanno ulteriori descrizioni e, a metà ’800, a darci un’idea della diffusione del Cannonau è il sacerdote Vittorio Angius che, comune per comune, fornisce notizie dettagliate sulla viticoltura del tempo, confermando che il Cannonau già all’epoca era il vitigno più coltivato. Il Cannonau di Sardegna, D.O.C. dal 1972, a dispetto di quel che spesso si pensa, può originare anche vini giovani, fruttati e di medio corpo, oltre alle versioni più ampie, alcoliche e strutturate. Va servito tra i 16 e i 18 gradi, salendo di temperatura con l’aumentare della struttura del vino. Il carattere fruttato e polposo di questo Cannonau è adatto per accompagnare al meglio il carattere verace delle polpette al sugo, dove la carne si unisce alla sapidità della ricotta e al sapore deciso del sugo.