Uova di Pasqua sostenibili: come sceglierle
Premiaty > VIVI SOSTENIBILEImmancabile a Pasqua, simbolo di rinascita, l’uovo la fa da padrone nei giorni di festa, specialmente quello di cioccolato. Anche questa circostanza può essere affrontata in modo sostenibile, senza stravolgere la tradizione o privarsi del piacere di mangiare queste delizie
Troviamo l’uovo presente o protagonista di tantissime ricette che portiamo sulla tavola pasquale, oltre a essere regalato nella sua forma più golosa: di cioccolato. Queste dolci uova iniziano a popolare gli scaffali di supermercati e pasticcerie man mano che la festività si avvicina, ma come si sceglie quello che ha l’impatto ambientale più basso?
Alle origini: il cacao
La coltivazione della pianta del cacao, e poi la lavorazione per trasformare i suoi frutti in cioccolato, è quella che nel settore alimentare richiede il maggiore consumo idrico. Si stima che per la produzione di un chilo di cioccolato siano necessari circa 17.200 litri di acqua (mentre per un chilo di carne di manzo ne servono circa 15.400). Scegliere accuratamente quale cioccolato consumare è, di conseguenza, il primo passo per fare una scelta consapevole.
Quando scegliete un uovo di Pasqua – ma anche, in generale, altre preparazioni a base di cacao – cercate di optare per cioccolato certificato, così da essere sicuri che non nasconda sfruttamento ambientale o sociale. Sul mercato sono presenti prodotti biologici o di cui è attestato il rispetto di criteri di sostenibilità ambientale e sociale attraverso certificazioni quali Rainforest, UTZ o Fair Trade. La pianta del cacao viene coltivata in Paesi dai climi caldi, molto spesso in zone del mondo dove buone condizioni di lavoro e diritti dei lavoratori non sempre vengono garantiti. Inoltre, vista la sempre maggiore richiesta di cioccolato da parte del mercato (soprattutto in Occidente), è aumentato il disboscamento indiscriminato per fare spazio alle piantagioni di cacao, con una conseguente perdita di biodiversità. Prediligere prodotti che abbiano le certificazioni citate poco fa aiuta nel riuscire a vaLutare come “pulito” il cioccolato che abbiamo deciso di acquistare.
Limitare i rifiuti
Altro aspetto da non sottovalutare, nella scelta, è l’attenzione al packaging: meglio optare per un uovo confezionato con materiali in quantità ridotta o facilmente riciclabili; in questo modo, una volta aperto, sarà facile sapere dove e come buttare la confezione.
Per finire, non poteva mancare una riflessione sulla sorpresa. Se ne avete la possibilità, potete decidere di personalizzarla, così da essere sicuri che verrà apprezzata da chi la riceverà in dono. In alternativa potreste scegliere uova le cui sorprese corrispondano a “regali solidali”, come la piantumazione di alberi o il sostegno di qualche causa ambientalista o sociale. In questo modo potrete godervi un pezzetto di cioccolato durante il giorno di Pasqua e, allo stesso tempo, avrete finanziato un progetto meritevole.