Romantica Normandia
Premiaty > ITINERARIOÈ stata la culla dell’Impressionismo, la terra di Monet e di Dior, ma anche la protagonista di uno dei momenti cruciali della storia del ’900. Anche in inverno il suo fascino bucolico e tormentato resta immutato
In una lettera del 1868 Claud Monet confidava a un amico di trovare la campagna normanna “ancor più affascinante d’inverno che d’estate”. Suona strano, pensando ai suoi celebri stagni ricoperti di ninfee e incorniciati dai fiori: quelli dipinti a Giverny, il borgo dove il pittore ha vissuto buona parte della sua vita e dove ancora oggi si possono visitare quello stesso stagno e ammirare quelle stesse ninfee, quasi fossero fermi nel tempo. Visto che fermi nel tempo non sono, però, in questo periodo, ovvero in pieno inverno, i famosi giardini di Giverny sono chiusi. Ciò non toglie che la Normandia sia una meta di viaggio perfetta per questa stagione, certo non calda ma di sicuro molto affascinante.
Scorci bucolici: l’entroterra
Seguendo le tracce di Monet raggiungiamo come prima tappa Rouen, la cittadina sulle rive della Senna in cui il pittore immortalò più e più volte la facciata della Cathédrale de Notre-Dame; nella stessa cittadina il 30 maggio 1431, in Place du Vieux-Marché, venne mandata al rogo Giovanna d’Arco. A una trentina di chilometri da qui c’è l’Abbazia di Jumièges considerata “il più bel rudere di Francia”, che si staglia bianca contro il paesaggio rupestre nel quale è immersa. Le vestigia di strutture sacre sovrapposte nei secoli fanno dell’abbazia un museo a cielo aperto di nove secoli di storia. È invece nei pressi di un’altra abbazia, quella di Notre-Dame du Bec, che sorge uno dei villaggi più belli di Francia, Le Bec-Hellouin, cristallizzato nel tempo con le sue casette “a graticcio” in perfetto stile normanno. Un nome familiare ai più golosi è poi quello di Camembert, culla dell’omonimo formaggio del quale scoprire la storia nel museo dedicato; lo si può inoltre acquistare freschissimo nelle varie fattorie della zona. Ultima tappa, prima di spostarci sulla costa, è la romanticissima Saint-Céneri-le-Gérei. Il piccolo villaggio nel cuore delle Alpes Mancelles nasconde, tra le basse casette in pietra, una fonte miracolosa, una chiesa romanica dagli affreschi incredibili e l’albergo delle sorelle Moisy, a lungo luogo di villeggiatura per artisti che lasciarono traccia di sé nei profili disegnati al carboncino sulle pareti della “Salle des Décapités”.
Il mare d’inverno
Spostiamoci, dunque, lungo la costa, “quella di alabastro” – per il bianco della roccia calcarea – tra Le Tréport e Dieppe, un susseguirsi di scorci panoramici da brividi con scogliere che raggiungono gli 85 metri d’altezza. Le Tréport, in particolare, vale la visita per la sua vertiginosa funicolare che dagli anni ’50 regala vedute da brividi sui colorati quartieri della cittadina e sulla tumultuosa natura circostante. Non sono da meno le candide e imponenti falesie che disegnano la spiaggia del villaggio di Étretat. Molto più grande e certamente più famosa Le Havre, città dove, tornando a Monet, il maestro ha dipinto il quadro Impressions, soleil levant che ha dato il nome all’Impressionismo. La poesia però, oggi, la cerchiamo altrove: nella cittadina di Honfleur, ad esempio, con i suoi palazzi fitti fitti e coloratissimi che si specchiano nell’acqua e dove il 7 febbraio si svolge un grande festival musicale in un antico deposito di sale. O nel delizioso borgo, di poco spostato nell’entroterra, di Beuvron-en-Auge, non troppo distante da Caen, città che ospita una delle università più antiche di Francia e il cui centro storico è stato raso al suolo durante i bombardamenti del 1944. A essere risparmiata è stata la parte antica della città, i cui monumenti risalgono all’XI secolo, ma è particolarmente interessante da visitare il museo dedicato alla Seconda Guerra mondiale, che con lo Sbarco alleato ebbe a Caen uno dei nodi cruciali sul fronte occidentale. E in effetti, a una manciata di chilometri si aprono le spiagge del D-Day. Utah, Omaha, Gold, Juno, Sword. Solo a nominarle vengono i brividi. Visitarle, poi, è un’emozione fortissima. Opere d’arte in bilico tra terra e acqua, musei e cimiteri qui rendono un silenzioso omaggio ai caduti per la Liberazione dell’Europa. Concludiamo questo viaggio in bellezza con la visita a Mont Saint-Michel. Quello della marea che si alza e si abbassa attorno all’Abbazia di Saint-Michel è uno degli spettacoli più incredibili ai quali possiate assistere. Edificata per la miracolosa volontà dell’Arcangelo Michele in persona, l’imponente struttura ha in sé qualcosa di davvero magico. Passeggiare per le sue viuzze, sedersi al tavolo di uno dei suoi ristorantini e restare anche a dormire sull’isola sono momenti di puro romanticismo difficili da dimenticare.
Lungo la Route du Cidre
Se in Italia abbiamo strade su strade dedicate ai nostri vini, in Normandia non potevano che dedicarne una alla bevanda della tradizione per eccellenza: il sidro, prodotto della fermentazione delle mele, frutto che nasce a volontà nei terreni della regione. Simbolo della Normandia medievale, ma dalle radici ancora più antiche, questa bevanda alcolica viene proposta nelle varianti tradizionale, secco, dolce, rosé e bouché, e accompagna bene piatti come le moules frites (cozze e patatine). Per scoprirla fate tappa a Bonnebosq, Beuvron-en-Auge, Cambremer e Saint-Ouen-le-Pin, borghi lungo la Route du Cidre.
La penisola di La Hague
Bella e selvaggia, la penisola di La Hague è molto amata dai surfisti ma è ricca di sorprese anche per il turista in continua ricerca di bellezza. Sono qui, ad esempio, le scogliere di Nez de Jobourg, con le loro falesie alte 128 metri, ma anche il cinquecentesco Castello di Nacqueville. Tappa d’obbligo il paesino di Barfleur con le sue case in granito, l’insolita chiesa che sembra fortificata e le ottime blonde de Barfleur (dove le bionde in questione sono una varietà di cozze), o il villaggio di Omonville-la-Petite, ultima dimora del poeta Jacques Prévert.
10 cose da fare in una settimana in Normandia
- Fermarsi in una fattoria per assaggiare le specialità locali, dal formaggio alle marmellate, dal caramello al burro salato
- Passeggiare per il lungomare Marcel Proust di Cabourg (la città chiamata Balbec nel suo capolavoro Alla ricerca del tempo perduto)
- Visitare la città natale di Christian Dior: Granville (che a febbraio ospita anche un notevole carnevale)
- Ammirare il grandioso Ponte di Normandia
- Vistare l’impressionante Normandy American Military Cemetery and Memorial
- Lasciarsi stupire dalla grandiosità della cattedrale gotica di Coutances
- Scoprire tesori nascosti come il famoso Arazzo di Bayeux, su cui sono state ricamate scene della conquista dell’Inghilterra da parte del Duca di Normandia Guglielmo I
- Scoprire che le “lacrime di Giovanna d’Arco” (les larmes de Jeanne), oggi sono mandorle grigliate, caramellate e ricoperte di cioccolato e cacao amaro
- Concedersi un brindisi con un bicchiere di Pommeau o di Calvados, entrambi liquori a base di mela
- Assaggiare la ricetta tipica di ogni città o villaggio visitato. Non ve ne pentirete!
Dove mangiare
Restaurant Le Pommier
Cucina tipica, vale la pena ordinare il menu degustazione.
Menu completo da 26 euro Rue des Cuisiniers, 40, Bayeux
www.restaurantlepommier.com
La Lieutenance
Locale nel cuore del centro storico, con ottima proposta di mare.
Menu da 34 euro Place Sainte-Catherine, 12, Honfleur
www.restaurant-honfleur.com
Les Tonneaux du Père Magloire
Si mangia su vecchie botti di Calvados, imperdibile la fondue normande.
Menu da 20 euro Route de Trouville, Pont-l’Évêque
www.restaurantsnormandie.com.
Dove dormire
Le Pigeonnier de la Lanterne
Si dorme in un’antica torretta a sé stante nel contesto di una fattoria. Una notte 80-120 euro, una settimana 390-590 euro
Route de Cormeilles, Vannecrocq
gitelepigeonnier.wixsite.com/gite
Château de Merville
In Normandia è d’obbligo dormire in un castello, come questo del XIII secolo. Doppia da 100 euro
Avenue Alexandre de Lavergne, 32, Merville-Franceville-Plage
www.chateaudemerville14.com
La Ferme de l’Eglise Saint Pierre
Affascinanti stanze in stile in una fattoria originaria del XVII secolo. Doppia da 55 euro
Rue de l’Eglise, 4, Sommervieu
Shopping
Camembert, Neufchâtel, Pont-l’Évêque, Livarot. Sono i quattro nomi da segnarsi prima di un viaggio in Normandia, quelli dei formaggi più famosi che non potrete fare a meno di portarvi a casa come souvenir. Dove comprarli? Alla Fromagerie Domaine Saint-Hippolyte a Saint-Martin-de-la-Lieue. Da non perdere anche il sidro, e l’indirizzo giusto in questo caso è quello di François David in route de Fierville, nel piccolo abitato di Blangy-le-Château.
info utili
IN AEREO Gli aeroporti di riferimento sono quelli di Parigi-Charles de Gaulle, Parigi Orly e Parigi Beauvais. Da qui è possibile raggiungere la Normandia in treno, pullman o noleggiando un’auto da Parigi (in circa 2 ore e mezzo, 200 km).
IN TRENO O PULLMAN Per raggiungere le principali città normanne in treno e pullman è possibile fare tappa a Parigi e arrivare alle stazioni di Saint-Lazare o Montparnasse, che collegano la capitale con le principali città normanne via treno (www.ter.sncf.com/normandie). Anche le linee di pullman OuiBus e FlixBus collegano Parigi alla Normandia.
IN AUTO Dal confine italiano (traforo del Frejus) per raggiungere la Normandia, sempre passando per Parigi, servono circa 8 ore e 45 (circa 750 km).