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Pro e contro della cottura

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In generale, quando scegliamo il tipo di cottura dei nostri cibi, dobbiamo prestare attenzione soprattutto alle temperature, ai grassi di condimento e al materiale delle stoviglie che utilizziamo, a seconda del metodo scelto

La cottura è un processo fisico che causa sempre agli alimenti delle modifiche strutturali biologiche, chimiche e fisiche, influenzando sia la loro qualità nutrizionale sia la biodisponibilità delle sostanze nutritive.
L’uso, anche se appropriato, del calore, provoca sugli alimenti effetti sicuramente positivi, ma presenta anche qualche aspetto negativo. Vediamone i principali.

Effetti positivi

  1. La cottura rende commestibili numerosi alimenti che altrimenti non potremmo consumare crudi (ad esempio cereali, tuberi ecc.) e ne migliora la digeribilità.
  2. Esalta le proprietà organolettiche e gustative dei cibi, migliorandone l’appetibilità.
  3. In alcuni casi attiva alcune molecole antiossidanti (ad esempio il licopene contenuto nel pomodoro).
  4. Rende gli alimenti igienicamente più sicuri, abbattendo la carica di microrganismi e rendendo inattivi i fattori anti-nutrizionali presenti in alcuni ingredienti crudi (ad esempio l’avidina nell’albume dell’uovo).

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Effetti negativi

  1. La cottura provoca la perdita di alcune sostanze nutritive termolabili.
  2. Può inoltre portare alla formazione di alcuni composti che alterano il sapore dell’alimento o che sono potenzialmente tossici (ad esempio l’acroleina).