L'influenza del giudizio degli altri
Premiaty > MONDO DONNAIl confronto può trasformarsi in bisogno di approvazione e sottomissione quando nella persona vi è un forte sentimento di inadeguatezza
Viviamo quotidianamente immersi in un contesto sociale che ci spinge a confrontarci con le persone intorno a noi. Sin dall’infanzia genitori e maestri ci insegnano a farlo, convinti del fatto che misurarci con amici e compagni ci possa spingere a dare il meglio, a superare le nostre debolezze e le nostre fragilità.
Ma alcune persone finiscono con l’attribuire eccessiva importanza all’approvazione e al riconoscimento da parte degli altri, arrivando a trascurare i propri bisogni o perdendo di vista le proprie inclinazioni naturali. Guardano così tanto al mondo esterno da dimenticare loro stessi, non riuscendo a sviluppare un’immagine stabile del sé, né un’autostima adeguata.
L’importanza della propria identità
Le persone che presentano questo tratto si dividono essenzialmente in due tipologie. Da un lato vi sono quelle che ricercano approvazione, sforzandosi di piacere a tutti, per il desiderio di sentirsi accettate e riconosciute come persone di valore. Dall’altro vi sono quelle che cercano lodi e riconoscimenti e che danno un’eccessiva importanza alla condizione sociale, all’apparenza, alla ricchezza, viste come mezzi utili a conquistare l’ammirazione degli altri. In entrambi i casi la variabile che le unisce è la paura di quello che gli altri possono pensare di loro, con la convinzione che il giudizio degli altri possa definire la loro identità, il loro valore, finanche il significato profondo della loro esistenza.
Spesso lo schema cognitivo ed emotivo che sottende queste credenze e questi comportamenti è caratterizzato da un profondo vissuto di inadeguatezza. Un soggetto che sente di non avere alcun valore “intrinseco” può sentire il bisogno di sentirsi approvato e accettato dagli altri fino ad annullare le proprie peculiarità individuali. L’accondiscendenza diventa quindi un mezzo attraverso il quale identificarsi totalmente con gli altri e i loro desideri, perdendo di vista i propri bisogni e i propri desideri più intimi.
Chi si sente inadeguato può anche spingersi fino alla sottomissione nel tentativo di avere l’accettazione cui anela, senza mostrare alcuno degli aspetti reali di sé, di cui si vergogna e che considera potenziali cause di allontanamento delle persone che lo circondano. Se il bisogno di essere riconosciuti e apprezzati dagli altri diventa così soverchiante da escludere qualunque altra forma di relazione – funzionale ed equilibrata –, esso può portare a una totale perdita della propria identità personale, a una dissoluzione del confine tra sé e gli altri tale da rendere impossibile vivere una vita adeguata.
Ritrovarsi per stare bene
Spesso il percorso psicologico con le persone che presentano un problema di questo tipo non è facile. L’obiettivo terapeutico è di aiutarle a riconoscere un sé autentico distinguendolo da quello “falso” con cui cercano di essere accettate dagli altri. È importante che si rendano conto di avere represso, per gran parte della loro vita, le loro emozioni e i loro bisogni più intimi per piegarle all’approvazione esterna. Purtroppo la maggior parte dei soggetti con questo schema arriva a non conoscere le proprie inclinazioni naturali e dunque non ha la possibilità di seguirle. Per questo la terapia ha l’obiettivo di spostare l’attenzione su loro stessi e sulle loro emozioni, tentando di portare a galla la parte più autentica della loro identità, modificando in tal modo i pattern comportamentali disfunzionali. Soltanto riuscendo a vivere l’autentica gratificazione che viene dalla totale accettazione di sé, consapevoli che il proprio valore non dipende dalle “prestazioni” o dal riconoscimento e dall’approvazione degli altri, sarà possibile contrastare le convinzioni e i vissuti associati allo schema.