Premiaty > MONDO JUNIOR Luglio 2021

Le emozioni: la rabbia

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La provano tutti, adulti e bambini, e può manifestarsi in modi anche violenti e imprevedibili nei più piccoli, se non educati a esprimersi e ad accogliere in modo costruttivo tutte le sensazioni che la generano. Come sempre, il ruolo attivo dei genitori è fondamentale: il loro compito è di crescere futuri adulti equilibrati e sereni.

Che cos’è la rabbia?

La rabbia è una delle emozioni primarie, esiste da sempre ed è dentro ognuno di noi. Essendo un’emozione naturale si manifesta attraverso specifiche espressioni del corpo che sono involontarie e autonome, per questo motivo è difficile esserne consapevoli e controllarla. La rabbia è un’emozione forte, difficile da gestire e scomoda, eppure è indispensabile per lo sviluppo emotivo e sociale dei bambini ed è una manifestazione di vitalità. Attraverso la rabbia i bambini si affermano e si proteggono: risponde a un dolore che si avverte come insopportabile e a una tensione che causa sofferenza. La rabbia è una risorsa, tesa ad annullare il dolore e a garantire la sopravvivenza. Questa emozione ha un suo andamento espressivo: qualcosa l’origina, poi viene espressa e infine si placa. Il bambino che la prova la esprime anzitutto fisicamente, tanto più se è piccolo, tanto più se mancano le parole per comunicare il disagio che sente.

Quando bisogna preoccuparsi:

- Quando il bambino esprime questa emozione molto frequentemente in contesti diversi (a casa, a scuola, in gruppo...) e diventa “distruttiva”.
- Quando il bambino non tollera la frustrazione o un “no” come risposta.
- Quando non riesce a rispettare le regole.
- Quando l’adulto sente che il bambino prova collera.

Cosa si può fare per aiutare i bambini:

- Riconoscere e capire il loro disagio in quel momento, senza lasciarsi trascinare dalla paura che può provocare.
- Dare diritto all’espressione di questa emozione complessa. Proporsi come contenitori, dando loro le parole per quello che stanno vivendo.
- Proporsi come porto sicuro in mezzo a una tempesta.
- Creare spazi dove potersi esprimere: attraverso il gioco, l’attività fisica, il cantare, l’urlare, il disegnare, il colorare.
- Scrivere, ascoltare musica, ballare, fare uno sport può essere una proposta per i più grandi.
- Trovare momenti per la condivisione, tradurre in parole l’emozione, facendo sentire i bambini accolti anche nelle difficoltà, nel dolore, nell’impotenza. Dare un nome a questa emozione è fondamentale per una crescita sicura e tranquilla.
La rabbia, se bene indirizzata e capita, consentirà il processo di empatia, che è importante per ogni tipo di relazione. Non bisogna dimenticare che la mancanza di riconoscimento delle proprie emozioni limita la fiducia in se stessi ed è all’origine di disturbi psicosomatici. È importante che gli adulti sappiano che le emozioni non sono mai pure, si intrecciano, e che la rabbia ha molte sfumature