Premiaty > MONDO PET Ottobre 2020

La terza palpebra

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Alla scoperta della ghiandola lacrimale, un importante strumento di protezione per cani e gatti

 

I nostri cani e gatti sono dotati di una terza palpebra, chiamata anche membrana nittitante, che si trova al di sotto della palpebra inferiore nell’angolo mediale dell’occhio, verso il naso, e possiede un’importantissima funzione di protezione verso eventuali corpi estranei che possono accidentalmente entrare e inoltre produce più della metà della frazione liquida delle lacrime totali. Per questo motivo è un prezioso alleato per la salute dell’occhio e va preservata a tutti i costi. Le patologie della terza palpebra interessano perlopiù il cane, raramente il gatto.

Prolasso della ghiandola

Questo problema si presenta soprattutto in cani di taglia grande o razze predisposte per conformazione della testa (bulldog inglese e affini), preferibilmente nei primi mesi di vita, di solito entro i primi due anni. La causa più probabile è un indebolimento della struttura di sostegno (tessuto fibroso) che mantiene la ghiandola nella corretta posizione. Il prolasso può essere mono o bilaterale: una o entrambe le ghiandole fuoriescono dalla loro posizione naturale e si rendono visibili. L’insorgenza è improvvisa e non passa inosservata in quanto si nota una pallina roseo/rossastra edematosa nell’angolo interno di uno o di entrambi gli occhi (cherry eye).

Terapia

La terapia è chirurgica e prevede il riposizionamento della ghiandola nella sua posizione naturale, ossia sotto la terza palpebra. Ci sono diverse tecniche e quella più usata è la creazione di una piccola tasca dove alloggiare la ghiandolina prolassata. Nelle fasi preoperatorie è consigliabile somministrare regolarmente una pomata oftalmica per mantenere idratata la ghiandola ed evitare che si infetti. Il prolasso può diventare bilaterale e per questo motivo talvolta si decide di fare una terapia locale per guadagnare un po’ di tempo e vedere se anche l’altro occhio verrà interessato dallo stesso problema. Questo per evitare due anestesie in tempi ravvicinati. Le ghiandole lacrimali non vanno MAI asportate perchési condanna il cane allo sviluppo di una cherato-congiuntivite secca che andrà curata per tutta la vita.

Soggetti anziani

Se un cane anziano ha problemi alla terza palpebra solitamente va presa in considerazione la presenza di una massa tumorale. In questo caso prima di rimuoverla chirurgicamente si consiglia un prelievo bioptico. Solo e soltanto in un caso come questo la terapia prevede l’asportazione della ghiandola, diversamente va sempre preservata.
 

Caratteristiche dei disturbi alle ghiandole lacrimali:

  • Prolasso della ghiandola è il più frequente.
  • Sono interessati prevalentemente i cani (brachicefali ma anche cani di taglie grandi), raramente i gatti.
  • Età giovanile, entro i primi due anni di vita. Se anziani, sospettare masse tumorali.
  • Mono o, più spesso, bilaterali (cioè in entrambi gli occhi).
  • Terapia chirurgica risolutiva (anche se c’è una percentuale di recidive che vanno rioperate). Le tecniche hanno lo scopo di riposizionare e fissare la ghiandola nella loro sede naturale.
  • Collare elisabettiano per qualche giorno dopo la chirurgia.
  • MAI asportare le ghiandole lacrimali, a meno che non ci sia una neoplasi.