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Kenya, un Natale all’equatore

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Paese dell’Africa orientale, è una meta d’elezione per gli amanti dei safari, che vengono però stupiti anche da una cucina ricca di spezie e convivialità

Tra le tante esperienze che si possono vivere durante un viaggio in Kenya, la più toccante e profonda è certamente l’incontro con le popolazioni Masai nelle loro terre ancestrali. In origine nomadi, oggi sempre più spesso i Masai vivono in villaggi formati da abitazioni realizzate in materiali naturali che ne richiamano l’esistenza transitoria di popoli abituati a vivere in cammino. Questo cambio di ritmi, unito a quello climatico, ha avuto un impatto importante sulle loro abitudini, alimentari prima di tutto. Tradizionalmente allevatori di bestiame, diventando sedentari hanno iniziato a coltivare, soprattutto mais e patate. Quindi, se in passato latte e carne erano al centro dei loro pasti, oggi, con le mandrie molto ridotte, questi cibi sono diventati beni preziosi. Attualmente, uno dei piatti più diffusi tra i Masai è l’ugali, una pallotta di polenta di mais bianca servita con sukuma wiki, ovvero cavolo in foglia e patate che ritroviamo anche tra le pietanze più caratteristiche della cucina keniota in generale.

Big five e mete imperdibili

Per scoprire tradizioni e costumi Masai è d’obbligo una gita al Masai Mara, forse la riserva naturale più celebre del Paese che dalla tribù prende il nome, associato a quello del fiume che lo attraversa, il Mara per l’appunto. In questa zona si svolge anche il maggior numero di safari, durante i quali si possono avvistare i famosi “big five” – ovvero leone, leopardo, rinoceronte, elefante africano, bufalo africano – e, soprattutto, godere della spettacolare migrazione di gnu, zebre e antilopi.
Tra i parchi nazionali da non perdere anche l’Amboseli, sul cui sfondo si staglia il Kilimangiaro, la vetta più alta dell’Africa, mentre il parco del lago Nakuru è famoso per i suoi fenicotteri rosa. Curiosamente c’è un parco nazionale anche all’interno della capitale, Nairobi, l’unico al mondo. Mombasa, la seconda città più importante del Paese, è la porta d’accesso a un altro dei tesori del Kenya: le sue meravigliose spiagge di sabbia bianca. Per un tuffo “natalizio” nell’oceano, basta raggiungere la vicina Diani, senza dimenticare le località come Lamu, sull’omonima isola, dove si respira un’atmosfera decisamente rétro.

10 cose da fare in Kenya in una settimana

  1. Guardare il Paese dall’alto, durante un safari in mongolfiera
  2. Navigare tra gli ippopotami sulle acque del lago Naivasha
  3. Emozionarsi con una visita all’Orfanotrofio degli Elefanti di Nairobi
  4. Visitare il Giraffe Centre di Nairobi per incontrare da vicino questi maestosi animali
  5. Mangiarsi un piatto di spaghetti a Malindi, città a forte tasso di immigrazione italiana
  6. Godere della meraviglia del parco marino di Watamu
  7. Ammirare le rovine di Gedi, uno dei pochi siti archeologici nel Paese
  8. Entrare nel mondo di Karen Blixen visitando il museo dedicato alla scrittrice
  9. Scoprire i misteri della grotta Kitum “dove la morte dorme”, considerata tra le più pericolose al mondo
  10. Lasciarsi stupire dal paesaggio “marziano” del lago Turkana

Beviamo qualcosa?

Tra le coltivazioni più diffuse in Kenya vi è quella del, bevanda fondamentale nella cultura locale, spesso gustata con latte e zucchero. Da provare anche la birra Tusker, prodotta dal 1922, una lager leggera e dissetante, altra icona nazionale. Tra gli analcolici spiccano la Krest Soda, a base di limone e lime, e la Stoney Tangawizi, gassata e allo zenzero. Chi preferisce qualcosa di più forte, invece, sorseggia la dawa, un cocktail a base di vodka, limone e miele. Tra le bevande tradizionali troviamo anche la busaa, una birra di mais fermentato, il mnazi, un vino di palma, e il mursik, una bevanda fermentata di latte.

Info utili

In aereo
Il Kenya ha due aeroporti internazionali: Jomo Kenyatta (NBO), il principale hub dell’Africa, a 15 km da Nairobi, e il Moi (MBA) a 9 km da Mombasa. La maggior parte dei safari verso le riserve e i parchi nazionali come Masai Mara e Amboseli iniziano da Nairobi.

Noleggio auto
Pianificando un safari, la scelta del tipo di veicolo va definita prima della partenza. L’opzione migliore è noleggiare un veicolo
con guida-autista inclusa.

Documenti
Dal 1° gennaio 2024 per i turisti non è più necessario il visto per accedere al Kenya. Resta necessario ottenere un’autorizzazione all’ingresso (eTA) che va richiesta prima di intraprendere il viaggio tramite il sito www.etakenya.go.ke.

Info generali
www.kenyatourism.in

DOVE DORMIRE
Lodge: progettati in materiali naturali, sono immersi nella natura selvaggia delle aree safari. Ampia scelta: dal lusso a sistemazioni più economiche.
Homestay: in alcune aree è possibile alloggiare presso una famiglia keniota per scoprirne abitudini e stile di vita.
Campi tenda: la maggior parte delle riserve e dei parchi nazionali sono dotati di campeggi economici pubblici e offrono alcuni servizi base come docce, ristorante, bar.

DOVE MANGIARE
Trout Tree Restaurant
Struttura sospesa su un enorme albero di fico. 100 m off the main Kiganjo - Nanyuki Road by the Burguret River, Nanyuki
www.trout-tree.com

Ali Barbour
Grotta con soffitto aperto sul cielo stellato. Diani Beach Road, Kwale, alibarbours.com

Carnivore
Imperdibile per gli amanti della carne. Langata Road, Near Wilson Airport, Nairobi tamarind.co.ke/carnivore