Benessere degli animali non convenzionali
Premiaty > MONDO PETPiccolo animale, piccoli bisogni? Siamo sicuri di essere preparati a prendercene cura e che sapremo garantirgli una vita sana e felice?
Vengono normalmente definiti “non convenzionali” gli animali diversi da cani e gatti. Al contrario di quello che molti pensano, il numero di questi soggetti è in aumento e, purtroppo, chi li acquista ha spesso poca idea delle vere necessità, della particolare attenzione e del grande impegno che comportano.
Leggi e regolamenti
La legge che regola la detenzione di animali non convenzionali si dilunga molto – e giustamente – sulle dimensioni delle gabbie, che devono essere proporzionate alla taglia e alla specie in esame. Queste disposizioni sono certamente importanti, però, nella realtà di tutti i giorni, di frequente emerge che non siano sufficienti, perché chi compra criceti, conigli, uccelli, etc... spesso lo fa per mancanza di tempo. Si tratta perlopiù di specie che vivrebbero in libertà, se l’uomo non avesse deciso di rinchiuderle e di allevarle. Avrebbero avuto a disposizione grandi spazi, se non addirittura il cielo. Inoltre alcuni in natura sono animali sociali che vivono in gruppo, mentre nelle gabbie, purtroppo, vengono lasciati in solitudine per il rischio che si riproducano in maniera incontrollata, per l’aggressività territoriale e per il tempo e i costi da affrontare.
Necessità etologiche
Date queste premesse, la scelta di comprare uno di questi animaletti dipende dal tempo che il futuro proprietario ha a disposizione, poiché si tratta di soggetti che hanno bisogno di vivere in un ambiente pulito e confortevole, di essere nutriti e accuditi nel modo migliore, ma anche di poter esprimere tutto il loro potenziale da un punto di vista etologico. I negozi spesso non danno sufficienti informazioni, limitandosi a vendere gabbiette, cibo, beverini – davvero il minimo indispensabile –, ma tutte le notizie che riguardano il benessere lasciano molto a desiderare. Gli esempi sono innumerevoli: conigli, topolini, cavie e criceti, per non parlare degli esotici. Per esempio un topolino, un animale molto intelligente, se tenuto sempre in una gabbietta da solo, vivrà una vita poco stimolante e triste. In natura, grazie a una memoria spaziale fenomenale, percorrerebbe centinaia di metri. Inoltre è un animale sociale e la solitudine non fa per lui. Se lo si abituasse, potrebbe venire anche al lavoro con noi, per lui sarebbe il massimo, come anche dormire al calduccio in una tasca.
Alcui consigli:
- Non limitarsi ad acquistare solo il minimo necessario. L’esempio offerto dal negozio non va seguito, perché quella è solo una condizione provvisoria, mentre a casa diventa definitiva.
- Informarsi sugli arricchimenti ambientali e le necessità della specie (rettili, uccelli, mammiferi sono tre mondi diversi).
- Non isolare gli animali e non privarli di vita sociale (i pappagalli sono le vittime più diffuse.
- Non tutti sono adatti ai bambini: possono irritarsi, mordere, arrampicarsi, sporcare, montare su mani e piedi, cadere e farsi male
- Prevederne la sterilizzazione per facilitare le convivenze