Sappiamo davvero cosa significhi prendere un cane?
Premiaty > MONDO PETMai sottovalutare l’impegno che può richiedere l’adozione di un animale, soprattutto quando lo si fa per la prima volta
Adottare o comprare un cane deve essere sempre una scelta responsabile e consapevole, anche perché questa convivenza dovrebbe durare per tutta la vita dell’animale. Nella migliore delle ipotesi, infatti, scegliere di prendere un cane significa accoglierlo all’interno del proprio nucleo familiare e lasciare che cresca, maturi e invecchi insieme a noi. È proprio per questo motivo che è fondamentale avere ben chiaro cosa comporti questa scelta ancor prima di compierla.
La prima volta
Sono davvero tante le cose da sapere e imparare per crescere al meglio un cane, soprattutto per chi non l’ha ancora mai fatto: le abitudini alimentari, i vaccini, le uscite per espletare i bisogni fisiologici, la conduzione al guinzaglio e, non meno importante, un po’ di sana etologia (con questo termine si indica, in veterinaria, una moderna disciplina scientifica che studia il linguaggio e i comportamenti dell’animale). Proprio quest’ultimo argomento è fondamentale per capire le esigenze del cane e, reciprocamente, farsi capire da lui, così da costruire, gradualmente, un rapporto ottimale tra l’animale e il contesto familiare con cui esso deve rapportarsi. Capita spesso, a chi opera nel settore, di avere colloqui con persone che si approcciano per la prima volta all’arrivo di un cucciolo. Molte volte i futuri padroni arrivano con un elenco scritto di domande e dubbi da sottoporre.Si tratta di una scelta saggia, almeno si evita di sottovalutare aspetti che, per chi si è già confrontato con l’avere un cane, possono risultare scontati ma che, per tutti gli altri, non sono affatto ovvi.
L’importanza di rivolgersi agli esperti
La maggior parte delle persone che si approccia per la prima volta alla convivenza con un cane, però, non chiede un colloquio. Questo può accadere per diversi motivi: per prima cosa semplicemente perché non si immagina cosa voglia dire davvero trovarsi di fronte ad un essere tanto diverso, complicato da interpretare ma dotato di capacità d’apprendimento formidabili. Altre volte i proprietari consultano il veterinario solo se emergono problemi di salute o segnali di disagio più o meno gravi (eccessivo abbaiare, distruzione di oggetti in casa, ringhi verso componenti della famiglia). Altri, invece, non lo consultano affatto perché, erroneamente, pensano che prima o poi tutto si risolva da sé. Niente di più sbagliato. Lavorare per prevenire si può, anche e soprattutto sull’educazione, perché quando poi un cane inizia a manifestare disagi è sensibilmente più difficile correggerlo. Tra l’altro, non sempre si riesce a farlo da soli (si sconsigliano i metodi “fai da te”) e, in alcuni casi, è necessario avvalersi dell’aiuto di uno specialista in comportamento.
Le domande fondamentali
- L’arrivo del cane in casa: le prime notti può dormire con noi? Esistono feromoni canini che aiutano il soggetto ad ambientarsi?
- I pasti: quale cibo scegliere e quanti pasti al giorno?
- Le uscite: quante volte al giorno vanno portati fuori i cuccioli? Quante i cani adulti?
- La conduzione al guinzaglio e la socializzazione al parco con gli altri cani: come insegnargli a comportarsi bene?
- Sterilizzazione: sì o no?
- Vaccini, vermifughi, antiparassitari: che trattamenti vanno fatti e quanto spesso?
- Convivenza con altri animali: come integrare il cane con eventuali gatti o conigli domestici?
- Presenza di bambini: quali sono i metodi migliori per insegnare ai bimbi il rispetto per il cane evitando incidenti e paure?