Premiaty > MONDO JUNIOR Gennaio 2018

Fratelli e Sorelle

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Uno dei rapporti più intimi e al tempo stesso complessi: come si affronta, da genitore?


Lo psicoterapeuta argentino Minuchin definì il rapporto tra fratelli come il “primo laboratorio sociale in cui i figli possono cimentarsi nelle loro relazioni tra coetanei. In questo contesto i figli si appoggiano, si isolano, si accusano reciprocamente e imparano l’uno dall’altro. In questo mondo di coetanei i figli imparano quindi a negoziare, a cooperare e a competere”. Esistono alcuni aspetti che possono aiutare i genitori a facilitare la creazione di un legame fraterno solido: vediamoli insieme.

Condivisione

Sicuramente è importante insegnare ai figli a “dividere” attenzioni e spazi con il fratello, non limitandosi a impartire l’ordine di “fare a metà”, ma premiandoli e lodandoli ogni volta che riescono a farlo con naturalezza. Bisogna incoraggiarli a condividere senza forzature, senza che sia percepita un’imposizione proveniente dall’esterno.

Riconoscimento dell’unicità

Far sentire ogni figlio in qualche modo speciale ha lo scopo di non far nascere sentimenti di ostilità tra fratelli. Ogni bambino ha bisogno di sviluppare la sensazione di essere amato per quello che è, a prescindere dalla presenza del fratello (più grande o più piccolo che sia). Occorre gratificare e valorizzare ogni figlio, senza però usarlo come modello per l’altro. È importante, in tal senso, non fare mai paragoni. Frasi del tipo “Guarda come è stato bravo tuo fratello, mentre tu sei stato cattivo” mortificano il bambino che viene sgridato e gli suggeriscono l’idea di essere meno amato dell’altro.

Rispetto degli spazi individuali

Non obbligate i fratelli a trascorrere tutto il tempo libero insieme, magari nella stessa stanza. Se anche solo uno dei bambini manifesta il desiderio di giocare un po’ da solo, o con un amico, è importante accontentarlo. La presenza del fratello non dovrebbe mai diventare ingombrante o ineluttabile.

Rispetto della relazione tra i fratelli

È utile lasciare che i bambini se la sbrighino da soli, intervenendo in caso di atteggiamenti violenti o di eccessiva aggressività. In queste circostanze va ricordato che certi comportamenti sono inaccettabili, aiutando i bambini a comunicare tra loro, evitando di fare da tramite o di agire in modo diretto.
Uno dei rapporti più intimi e al tempo stesso complessi: come si affronta, da genitore?

Fratelli vs figli unici

La presenza di un fratello o di una sorella rende l’infanzia differente, rispetto alla condizione che caratterizza i “figli unici”. Il processo di differenziazione tra sé e “l’altro” inizia in anticipo; soprattutto se la differenza di età è minima, il bambino sperimenta costantemente e quotidianamente “l’altro da sé”, si confronta con un’altra personalità, con altri modi di comunicare e di esprimersi, con altri modi di vivere l’emotività. Inoltre, la presenza di un fratello o di una sorella influenza anche la costruzione del rapporto con i genitori, da un lato riducendone l’idealizzazione, dall’altro essendo chiamati a trovare una propria identità nella gestione del rapporto con essi.