Torta pasquale al cioccolato e spezie
120g di zucchero
175g di cioccolato fondente
75g di farina bianca "00"
6 uova
100g di burro
1/2 baccello di vaniglia
noce moscata in polvere
1 cucchiaino di lievito per dolci
cannella in polvere
sale
per la decorazione
250g di crema spalmabile al cioccolato e nocciole
300g di ovetti di cioccolato fondente
Procedimento
- Fate fondere il cioccolato a bagnomaria (o nel microonde) e fatelo intiepidire. In una ciotola montate il burro ammorbidito con lo zucchero aiutandovi con le fruste elettriche, fino a ottenere un composto spumoso. Incorporate il cioccolato fuso, unite i tuorli, i semi del baccello di vaniglia, la cannella e la noce moscata, sbattendo con le fruste dopo ogni aggiunta in modo da ottenere un composto ben omogeneo. Aggiungete poi la farina setacciata insieme al lievito e mescolate con una spatola per amalgamare.
- Montate a neve ben ferma gli albumi con un pizzico di sale, poi incorporateli delicatamente e in più riprese all’impasto compiendo movimenti dal basso verso l’alto per non smontare il composto. Imburrate e infarinate uno stampo a cerniera da 20-22 cm a cerchio apribile e disponetevi all’interno l’impasto. Livellate e cuocete in forno a 180°C per circa 45-50 minuti. Se la superficie della torta diventa troppo scura copritela con un foglio di alluminio.
- Lasciate raffreddare, sformate il dolce, trasferitelo sul piatto da portata e decorate la superficie con la crema spalmabile. Distribuitevi sopra gli ovetti di cioccolato e completate spolverizzando, a piacere, con del cacao amaro.
Vino consigliato
Il vitigno a bacca nera più coltivato in Sicilia e noto come Nero d’Avola in realtà si chiama… Calabrese, nome assunto nel XIX secolo e tuttora in auge, anche se meno conosciuto. Negli anni, da Avola il vitigno si è diffuso a Noto, a Pachino e poi in tutta la regione. Adatto ai climi caldi, trova una seppur minima diffusione in Calabria e, addirittura, in California e in Australia. Pur nelle differenze espressive riscontrabili da un territorio all’altro, il Nero d’Avola esibisce abitualmente un gradevole colore rosso rubino, con profumi che spaziano da sentori floreali e di bacche rosse e nere, di ciliegia, mora, prugna, fino a spingersi verso sensazioni speziate e balsamiche, soprattutto nelle versioni affinate in botti di legno. Negli esempi migliori emerge poi un carattere gustativo elegante, fresco e sapido, potente ed elegante al tempo stesso. A tavola è versatile e può adattarsi a verdure ripiene, a paste al ragù o pesci alla griglia e a formaggi a pasta dura e semidura mediamente stagionati. La sua struttura polposa e mediamente ricca ben si adatta alle saporite carni dell’agnello. Da servire a 16°-17°C in calici di buona ampiezza.