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Un tocco di colore con l’elleboro

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La natura ci regala piante che fioriscono tutto l’anno, anche in pieno inverno: mentre la terra riposa in attesa della primavera, l’elleboro illumina il giardino e il terrazzo con i suoi fiori

L’elleboro, per la sua caratteristica fioritura in pieno inverno, è anche chiamato “rosa di Natale”. Si tratta di una pianta da esterno che non teme il freddo, da mettere a dimora in una zona ombreggiata.
Gli ellebori sono originari delle zone boschive europee e quello selvatico, più diffuso, è chiamato Helleborus foetidus (puzzolente), al quale si aggiunge l’Helleborus niger dal colore del rizoma molto scuro e velenoso; ci sono poi gli ibridi asiatici come l’Helleborus orientalis. Le specie europee raggiungono i 40 cm di altezza, mentre gli ibridi orientali superano anche i 50 cm. Le foglie nascono dalle radici, sono palmate, lucenti e con bordi seghettati; i fiori sono vistosi, uno o due per stelo, e presentano cinque sepali bianchi nell’Helleborus niger, giallo pallido/verdi nell’Helleborus foetidus e multicolore (bianco, rosa, viola, bordeaux e colori sfumati) nell’Helleborus orientalis.
Al termine della fioritura la maggior parte dei fiori resta salda sulla pianta, assumendo una colorazione verdognola e rimanendo splendida per circa due mesi. Tra gli ibridi più belli si consigliano il classico Helleborus niger “Christmas Carol” precoce dal fiore bianco, lo splendido Helleborus frostkiss “Anna’s Red” oppure il “Double Ellen Purple”.

Mettere a dimora l’elleboro

Gli ellebori sono piante piuttosto rustiche, da mettere a dimora tra l’autunno e l’inverno e inizialmente la crescita è molto lenta, ma dalla primavera all’estate vengono prodotte le nuove foglie e il cespo della pianta si ingrandisce quasi fino a raddoppiare. In giardino sono perfette per essere piantate sotto gli alberi e per la coltivazione in vaso è consigliabile usare vasi profondi, garantendo un ottimo drenaggio dell’acqua in eccesso che potrebbe danneggiare le radici rizomatose e tutta la pianta.
Gli ellebori soffrono soprattutto il forte calore estivo che può bruciare le foglie ed è quindi utile fornire la pacciamatura per mantenere il substrato fresco. La concimazione organica è fondamentale, sia al momento della messa a dimora sia nelle fasi di crescita attiva (in primavera), utilizzando compost o stallatico pellettato. Le annaffiature devono essere regolari durante l’estate o i periodi siccitosi, dall’autunno fino alla fine dell’inverno vanno diradate o addirittura sospese, se piove molto.
In generale gli ellebori sono piante resistenti alle malattie e patiscono perlopiù le condizioni ambientali inadatte, che possono portare alla formazione di macchie fungine. In questi casi la cura consiste nell’eliminazione delle foglie malate e nell’irrorazione con un fungicida come il verderame.
Per la moltiplicazione si possono dividere i cespi appena termina la fioritura, nel momento in cui si formeranno le nuove radici e foglie. Questo metodo si può applicare solo su piante robuste e ben sviluppate, di almeno quattro-cinque anni.