Premiaty > SOSTENIBILITÀ Luglio 2024

Come ridurre 
le microplastiche

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Minuscole sì, ma non innocue, le microplastiche rappresentano un crescente pericolo per l’uomo e per l’ambiente. Ecco qualche accorgimento da mettere in pratica senza grandi sforzi nel nostro quotidiano per arginarne la diffusione

Le microplastiche sono arrivate praticamente ovunque. Ma cosa sono? Si tratta di piccolissimi frammenti plastici dal diametro che varia tra i 330 micrometri e i 5 millimetri. Possono essere prodotte volontariamente dall’uomo e inserite nei prodotti per poi finire nell’ambiente in seguito a usura o durante il loro utilizzo: ne sono un esempio le microparticelle rilasciate dai capi di abbigliamento con fibre sintetiche durante i lavaggi, quelle derivate dal consumarsi degli pneumatici e quelle che si liberano durante l’uso di svariati cosmetici come gli scrub, i dentifrici o alcune creme. Poi ci sono le microparticelle che si formano dalla degradazione degli oggetti di plastica “dimenticati” nell’ambiente. Le troviamo in ogni angolo del nostro pianeta: nelle acque di fiumi e oceani, nel cibo e nell’acqua che beviamo; sono state isolate persino nei vasi sanguigni, all’interno delle placche aterosclerotiche, nella placenta di donne in gravidanza e nelle radici delle piante.

Che fare? Se fino a qualche anno fa si riteneva che il problema fosse “solo” di tipo ambientale, ora sappiamo che la contaminazione da micro e nanoplastiche rappresenta un’emergenza anche per la salute dell’uomo. Per rimediare ai danni prodotti finora c’è bisogno dell’impegno sia da parte dei singoli cittadini – che devono cambiare alcune abitudini – sia da parte delle autorità dei governi e del mondo dell’industria.

l decalogo


Gli esperti della Società Italiana di Medicina Interna (SIMI) hanno stilato un decalogo composto da semplici azioni che tutti possono adottare per proteggere gli esseri umani e l’ambiente dalle microplastiche.


  1. Riducete il consumo di plastica monouso preferendo l’alternativa del riuso. Ad esempio bottiglie e borracce termiche in acciaio inossidabile, contenitori di vetro, sacchetti della spesa in tessuto e così via.
  2. Scegliete capi di abbigliamento in fibre naturali, come cotone, lana, viscosa e canapa. I tessuti sintetici come poliestere, poliammide, polipropilene e nylon – molto diffusi perché economici – diffondono microplastiche durante la produzione e in ogni lavaggio. Lo stesso consiglio vale per i tessuti d’arredo (tende, cuscini e copridivani).
  3. Installate filtri nelle lavatrici per catturare le microplastiche rilasciate durante il lavaggio, per impedire loro di arrivare nel sistema idrico.
  4. Evitate alcuni prodotti per l’igiene. I microgranuli in polietilene sono vietati dal 2020, ma i cosmetici possono contenere altri polimeri insolubili. Leggete l’elenco degli ingredienti in etichetta per assicurarvi che non contengano PE (polietilene), PMMA (polimetil metacrilato), PET (polietilene tereftalato) e PP (polipropilene).
  5. Consumate acqua del rubinetto al posto di quella in bottiglie di plastica. Investite in un sistema di filtrazione dell’acqua di alta qualità per rimuovere le microplastiche e altri contaminanti dall’acqua di rubinetto. In alternativa scegliete acqua minerale e bibite in bottiglie di vetro.
  6. Prevenite la contaminazione dei cibi. Riducete all’indispensabile l’acquisto di alimenti confezionati in imballaggi e contenitori di plastica. Anche in frigorifero provate a eliminare l’uso di contenitori di plastica e pellicole, optando per le alternative in vetro, acciaio inossidabile o sacchetti di carta, così da ridurre il rischio di ingerire microplastiche.
  7. Scegliete alimenti freschi e integrali anziché prodotti processati e confezionati. Questi ultimi, oltre a essere meno salutari, potrebbero avere un livello più alto di contaminazione da microplastica derivante dagli imballaggi e dalle modalità di lavorazione.
  8. Sostenete pratiche di pesca sostenibili acquistando prodotti ittici provenienti da fonti sostenibili, riducendo la probabilità di consumare pesce e frutti di mare contaminati da microplastiche.
  9. Smaltite correttamente i rifiuti, praticando secondo le regole del vostro comune la raccolta differenziata.
  10. Diventate “ambasciatori” del cambiamento, dando il buon esempio e sensibilizzando familiari, amici e colleghi di lavoro sugli effetti dannosi delle microplastiche per la salute dell’uomo e dell’ambiente.
Ridurre la produzione di microplastiche non è difficile, basta fare un po’ di attenzione nel quotidiano.