Volterra… all’ombra della sera
Premiaty > ITINERARIOUna cucina calda e intensa invita con i suoi profumi a visitare questa cittadina antica, fatta d’alabastro e mistero
Immaginate degli atleti schierati per una sfida attesa da mesi. Sono agguerriti e portano alta la bandiera della propria contrada. Di fronte a loro si snoda un angusto percorso a ostacoli e quando scatta il “via” ecco che si lanciano nella loro corsa, concentratissimi: quando si deve guidare una forma di pecorino lungo un labirinto di balle di fieno per le vie del centro – servendosi solo di una paletta di legno – non c’è spazio per la distrazione! Il Palio dei Caci è uno dei momenti più rappresentativi del folklore volterrano, che si svolge in occasione di Volterragusto, manifestazione che si tiene solitamente (salvo scelte legate all’emergenza sanitaria, come nel 2020) tra ottobre e novembre. In ogni caso, certo è che l’autunno resta la stagione migliore per regalarsi una gita nella città dell’alabastro. E anche città del gusto. La tavola locale, infatti, si presta bene a essere scoperta in questa stagione, con il suo Pecorino delle Balze Volterrane DOP, formaggio di latte crudo con caglio vegetale che si ricava dal fiore del cardo selvatico o del carciofo, i salumi di cinta senese, la trippa alla volterrana (storico piatto dei lavoratori dell’alabastro) e, ancora, il cinghiale al vino rosso e olive nere, la ricca zuppa alla volterrana, per poi concludere con tartufi e porcini. E poi, certo, c’è anche tutta una serie di bellezze artistiche e architettoniche niente male da vedere… se ci si riesce ad alzare da tavola, perlomeno!
Gioielli medievali
Cuore del centro storico è Piazza dei Priori, una delle più belle piazze medievali d’Italia. Vi si affaccia il Palazzo dei Priori, il più antico palazzo comunale di Toscana, con le sue sale affrescate visitabili. Se vi sentite osservati, è tutto vero: vi basterà alzare lo sguardo, infatti, per incrociare quello di un cinghiale, bizzarra scultura che si affaccia dalla torre detta, non per niente, “del porcellino”. Passeggiando per gli antichi vicoli non mancate di individuare le case-torri, strutture inviolabili che potevano raggiungere anche i 20 metri e abitate, nel Medioevo, dalle famiglie dei notabili locali. Visitate le sontuose stanze di Palazzo Viti e da qui raggiungete il Duomo, tripudio di marmi e ori (resterete abbagliati dalle volte sopra le vostre teste), che ospita tesori come la Deposizione lignea del 1228, o il gruppo in terracotta all’interno della Cappella dell’Addolorata. Imperdibili anche le opere della Pinacoteca e Museo Civico, come la sgargiante e singolare Deposizione di Rosso Fiorentino. Presso lo stesso edificio trova sede anche l’Ecomuseo dell’Alabastro, dedicato a un materiale di grande fascino ed eleganza che qui si lavora con grande maestria sin dai tempi degli Etruschi.
Ancora un passo indietro
Volterra è stata una delle principali città etrusche, civiltà della quale conserva preziosissime tracce nel suo abitato e nello splendido Museo Guarnacci, scrigno per tesori inestimabili come l’Urna degli sposi, una delle oltre 600 conservate nel museo, che raffigura due anziani coniugi, e l’Ombra della sera, affascinante statua dalla forma innaturalmente allungata – proprio come quella di un’ombra al crepuscolo – che deve il suo nome al genio di D’Annunzio. Siamo a due passi dallo splendido parco cittadino e dalla Fortezza Medicea, storico carcere del quale è visitabile solo la torre del Mastio che regala un panorama notevole. Nel vicino Parco «Enrico Fiumi» si trova l’acropoli etrusca, primo nucleo cittadino, dove non mancare la discesa nella piscina romana, cisterna per la raccolta dell’acqua piovana. Poco fuori dal centro si trovano, invece, rare tracce di necropoli, come quella dei Marmini, un sito ipogeo isolato, poco frequentato ma di grande fascino. Chiudiamo in bellezza con il Teatro Romano, portato alla luce negli anni ’50 del Novecento sotto il terreno destinato a un campo di calcio. Il sito è davvero suggestivo, con le file di sedili disegnate su un pendio naturale e le colonne della scena che hanno resistito al tempo. Ma Volterra non smette mai di stupire, letteralmente. Solo lo scorso anno, infatti, è stato portato alla luce un anfiteatro romano dedicato ai combattimenti di gladiatori e animali feroci, scoperto nel 2015 per puro caso. E chissà quali altri regali ci riserverà in futuro!
Misteriose presenze
Che nell’aria aleggi qualcosa di strano si percepisce leggendo i nomi di alcune vie, come Vicolo delle Streghe, Vicolo degli Abbandonati, Via Vecchi Ammazzatoi... Ci sono tante storie, come quelle di streghe che si ritrovavano presso il masso della Mandringa, tutt’oggi esistente. O quella della campana maledetta della torre del porcellino, che annunciava le condanne a morte e crollò in testa a un povero passante, e quella del sangue di un tiranno ucciso nel 1170, tutt’oggi impossibile da lavare su una scalinata del Duomo.
Star del cinema
Volterra è l’ambientazione di storie di finzione, come la saga di Twilight: nei romanzi l’autrice vi colloca la sede di una stirpe di vampiri, i Volturi, scrivendo della città senza quasi conoscerla: inventa, per esempio, una fontana nella piazza principale e rende scorci poco noti delle attrazioni, come Vicolo Mazzoni, dove un tombino (da cui uscivano i vampiri) è oggi quasi un luogo di culto. A Volterra è ambientato anche lo sceneggiato anni ’70 Ritratto di donna velata, mentre Luchino Visconti scelse Palazzo Viti come set di Vaghe stelle dell’Orsa, Leone d’Oro nel 1965.
10 cose da fare in un fine settimana a Volterra
- Scoprire le installazioni ciclopiche di Mauro Staccioli sul territorio anche grazie all’app “Esplora Staccioli” (volterrastaccioli.it)
- Ammirare la grandiosità del Pianoro delle Balze
- Incontrare Aulo Grandoli, detto “il Pupo”, uno dei più noti artigiani dell’alabastro, ormai scomparso, grazie a uno splendido murale a lui dedicato su un edificio di Piazzale XXV Aprile
- Scoprire le novità della rinnovata Casa-Museo Consortini, che raccoglie le sculture in legno e pietra dell’artista Raffaello Consortini
- Indagare la vera natura delle tre teste in tufo nero che vegliano sulla Porta dell’Arco
- Godersi la passeggiata “dei Ponti”, con la sua meravigliosa vista che spazia fino al mare
- Vivere un momento di intensa spiritualità tra le rovine della Badia di San Giusto
- Fare una visita guidata all’antica salina Locatelli
- Godere della natura della Foresta di Berignone
- Percorrere un tunnel che conduce alle viscere della terra, con la visita guidata a una delle miniere di rame più importanti d’Europa a Montecatini Val di Cecina