Silenzio, SIAMO IN VALNERINA
Premiaty > ITINERARIOIl rumore dell’acqua che scroscia, il vento che muove le fronde, profumo di cucina di casa. Una gita autunnale nel cuore dell’Umbria regala emozioni genuine
“C’è un vigore di libertà in questa scena di montagne, una meravigliosa qualità di solenne, remota solitudine”. Lo scriveva Vernon Lee, pseudonimo maschile di Violet Paget, scrittrice inglese vissuta tra Otto e Novecento, innamorata del cuore verde, roccioso e nascosto dell’Umbria e dell’Italia tutta. E come non capirla, se ancora oggi la Valnerina appare, a chi la scopre per la prima volta, come un mondo a parte, come entrare in un’opera d’arte romantica, tutta natura ed emozioni forti. Una terra perfetta per gli amanti del turismo slow, che vogliono prendersi il loro tempo, mangiare bene e mettere a tacere il mondo per un po’.
Il Parco fluviale del Nera
Un’esplosione di acqua, di fresco e di profumo. Tutto questo e molto altro è la cascata delle Marmore, spettacolo naturale che ha stregato Virgilio, Cicerone, Lord Byron e chiunque se lo trovi di fronte. Centosessantacinque metri di altezza divisi in tre salti. Quelli che fa il fiume Velino gettandosi nel Nera. Un’opera di ingegneria incredibile la cui edificazione è iniziata con gli antichi romani, dall’esigenza di bonificare le terre circostanti evitando continui straripamenti. Perché qui la natura è così: eccessiva, sempre. Ci sono vari punti panoramici da cui ammirare lo spettacolo e due ingressi principali e sei suggestivi sentieri da percorrere per scovare nuove prospettive. Le cascate, però, sono solo l’attrazione più dirompente e famosa del Parco fluviale del Nera, un contesto pieno di risorse e sorprese, dove praticare ogni attività immaginabile a contatto con gli elementi: dalla discesa nelle acque vorticose all’arrampicata sulle falesie, alla discesa nelle viscere della terra, grazie a un complesso di grotte di grande fascino. E dopo tante attività e un pranzo a base di carnosa trota del Nera – magari nell’originale abbinamento della tipica trota tartufata – si parte per un viaggio difficile da dimenticare. Prima tappa Arrone, tra i borghi più belli d’Italia, Città dell’Olio, dove visitare la chiesa di S. Giovanni Battista e quella di S. Maria Assunta, con i loro splendidi affreschi; lo stesso vale per S. Valentino e S. Nicola presso il vicino borgo di Casteldilago. Sosta d’obbligo alla cantina Annesanti, l’unica della Valnerina, con i suoi “vini analfabeti” che “recitano poesie e conoscono canzoni a memoria”, come scritto in etichetta. Si arriva dunque a Ferentillo, borgo medievale inconfondibile da lontano per le sue due rocche raggiungibili attraverso un percorso di trekking urbano, dove visitare l’abbazia di S. Pietro in Valle con il suo Museo delle Mummie.
Luoghi sibillini
Altro itinerario è quello che, partendo sempre dalle Marmore, arriva fino alla Piana di Castelluccio, tra i luoghi simbolo del Parco nazionale dei Monti Sibillini. Lungo la via si può far tappa a Polino, grazioso borgo antico, e a Monteleone di Spoleto, il comune più alto dell’Umbria, la cui posizione sulla cima di un poggio gli è valso l’appellativo di “Leone degli Appennini”. Qui nel 1902 venne ritrovata una perfetta biga etrusca, oggi esposta al Metropolitan Museum di New York, di cui è custodita una copia realizzata da Manzù al Museo della Biga di Monteleone, nei sotterranei del monastero di S. Francesco. Ma questo è anche il paese del farro, oggi DOP. Non molto distante vi è Cascia, dove si impone alla vista il santuario di S. Rita dai coloratissimi interni. Per scoprire la bella storia della santa “delle cause impossibili” raggiungete la vicina Roccaporena, dove si trova la sua casa natale. Celebre a Cascia anche lo zafferano, da provare nelle ricette della tradizione, come per esempio quella dei biscotti. Da provare anche la roveja tipica di Civita di Cascia, legume tanto antico quanto raro perché coltivato da pochissimi, da assaggiare sotto forma di polenta con un battuto d’acciughe. Regina dei legumi da queste parti è, però, la lenticchia di Castelluccio, che trova nei celebri Piani la sua casa ideale. Ma per raggiungere questo luogo – splendido in primavera, durante la fioritura, e fascinoso sempre – è necessario passare per Norcia. Una delle località che porta addosso ancora oggi, non rimarginate, le cicatrici del terribile terremoto del 2016. Probabilmente, prima di quella data, il nostro itinerario in Valnerina sarebbe stato diverso. Ciò non toglie che questa rimane una terra splendida, tutta da scoprire. Una terra piena di risorse e impegnata ogni giorno in un cammino di rinascita che merita di essere ricordato, valorizzato e sostenuto.
Storia della norcineria
Quello di Norcia è sempre stato un territorio che si prestava alla lavorazione e alla stagionatura della carne di maiale. Conoscevano la pratica già gli antichi Sabini, in virtù delle caratteristiche naturali della zona, con gli Appennini che impediscono l’afflusso d’aria umida dal mare e i terreni calcarei che aiutano la dispersione delle acque piovane. La figura del norcino nasce attorno al XII secolo: un artigiano abilissimo con il coltello, tanto che veniva chiamato spesso in sostituzione dei chirurghi. Oggi il re della norcineria umbra è il prosciutto di Norcia, nelle sue due versioni “tipico di Norcia” e “antico di Norcia”, quest’ultimo, in particolare, pregiato fiore all’occhiello della gastronomia locale.
10 cose da fare in Valnerina in un fine settimana
- Camminare sulle orme di san Benedetto tra Norcia e Cassino
- Provare l’ebbrezza del rafting lungo il fiume Nera
- Fare un salto indietro nella storia visitando i siti archeologici di Tripozzo e Monte Moro
- Immergersi nelle viscere della terra per raggiungere le cascate de Lu Cugnuntu
- Visitare il medievale borgo di Vallo di Nera con la bella chiesa di S. Maria
- Scoprire perché Cerreto di Spoleto è un paese di… ciarlatani (che hanno addirittura anche il loro museo)
- Immergersi nelle acque termali di Triponzo
- Fare trekking lungo i sentieri del Monte Aspra e il Grande Anello di Monte Meraviglia
- Ammirare la splendida incoronazione della Madonna sulle pareti della chiesa di S. Michele Arcangelo a Gavelli
- Scoprire tesori di spiritualità nascosti come la piccola chiesa della Madonna delle Grazie presso Caso
Info utili
In aereo
Gli aeroporti più vicini sono a Perugia (S. Francesco di Assisi, a 85 km) e a Fiumicino (146 km). www.airport.umbria.it www.adr.it/fiumicino
In bus
Umbria Mobilità gestisce il trasporto extraurbano su tutta la regione. Info: www.umbriamobilita.itBus&Bici è il servizio di Busitalia per spostarsi in regione insieme alla bicicletta a bordo di bus extraurbani, perfetto per scoprire gli itinerari cicloturistici della Valnerina e il percorso della Ex Ferrovia Spoleto-Norcia. www.fsbusitalia.it
In treno
Linea Roma-Ancona, stazione di Terni. Da Terni servizio autobus o taxi (10 minuti)
DOVE DORMIRE
Il Convento di Acquapremula Camere ricavate nelle antiche celle dei frati. Doppia da 120 euroLocalità Cappuccini, 1 – Sellano (PG) conventodiacquapremula.com
Torre del Nera Albergo Diffuso & Spa In un antico borgo ancora oggi vivo e vissuto. Camere da 120 euro Via di Borgo, 72 – Scheggino (PG) torredelnera.it
Castello di Postignano Relais Nel contesto di un borgo medievale fortificato. Doppia da 170 euro Sellano (PG) castellodipostignano.it
Dove mangiare
Abbazia di Santi Felice e Mauro Cucina tipica in grotta, primo insediamento dei monaci. Prezzo medio 28 euro Località Castel San Felice – Sant’Anatolia di Narco (PG) www.abbazia.net
Fattoria Didattica Natura e Gusto Agriturismo spartano dove godere della cucina casalinga e scoprire la vita in fattoria. Si mangia con 25 euro Località Gubbiano, 6 – Cascia (PG) www.naturaegusto.com
Trattoria Peppe Scappa Ristorante di campagna con vista panoramica e cucina schietta. Prezzo medio 25 euro Vocabolo Alferini, 7 – Forca d’Arrone, Piediluco (TR) trattoriapeppescappa.it
Shopping
Impossibile tornare a casa senza un pieno di delizie. Il paniere è ricco e la scelta di punti vendita è infinita. Tra i tanti citiamo l’Antica Norcineria Fratelli Ansuini di Norcia, scrigno di delizie con possibilità di ristoro, e la Bottega delle Carni di Sant’Anatolia di Narco, dove si può anche grigliare la carne acquistata in uno spazio verde. Qui al Museo della Canapa si può scoprire l’antica arte della tessitura, un tempo fondamentale per l’economia locale e a lungo dimenticata, ma oggi nuova leva di rinascita.
La Greenway del Nera
Si chiama così uno dei circuiti di sentieri naturalistici più amati dell’Umbria, che si snoda seguendo percorsi sterrati percorribili a piedi, in bicicletta o a cavallo lungo il corso del fiume. Un percorso che fonde itinerari benedettini, Via Francigena e l’ex ferrovia Spoleto-Norcia, oggi tutti collegati a formare un anello di circa 180 km. Per facilitarne la fruizione è stata divisa in 16 tratti che vanno dai 5 ai 22 km.